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Lui era decisamente un bel tipo: stessa età,
molto alto i capelli chiari ed il viso abbronzato. Era una di
quelle persone che non passa inosservata. Forse era un mae-
stro di sci, ne aveva l’aspetto. Continuavo a fissarlo, mi pia-
ceva il suo viso, i capelli corti, un po’ più scuri di quelli della
ragazza, ed il sorriso, dio che bel sorriso!… Almeno avevo
trovato un modo piacevole per ingannare il tempo, chissà
quanto avrei dovuto ancora aspettare! Ad un tratto il tipo si
voltò verso la vetrata dov’ero affacciata, sembrò guardarmi,
stupidamente accennai un sorriso, lui sembrò notarlo, poi lo
vidi salutare l’amica ed accingersi ad entrare in stazione. “Oh
dio! Basta così poco per far colpo sull’uomo più bello che io
abbia mai visto!” pensai. Sentii che apriva la porta alla mia
sinistra ma non mi voltai, ero imbarazzatissima. Lui passò
dietro di me, andò verso il Bar interno della stazione ignoran-
domi completamente. Non bastava così poco. Tornai sui miei
passi, appoggiai lo zaino sul lato destro della panchina e mi
sdraiai usandolo come cuscino, ero stanca, dopo questa delu-
sione lo ero di più, almeno avrei dormito.
«È un po’ che sei qui, stai aspettando qualcuno?» chiese
una voce maschile. Aprii gli occhi: era lui! Il tipo del fuori-
strada mi stava fissando sorridente, era ancora più bello visto
da vicino!
«Aspettavo mia zia» dissi aggiustandomi i capelli, dovevo
avere un aspetto terribile! «...avevamo l’appuntamento qui
un’ora fa, ma non l’ho ancora vista»
«Se dormi è difficile che riesci a vedere qualcuno» sorrise
“Spiritoso!” pensai, “però è tanto bello!”
«A dire il vero non stavo dormendo e poi è un pezzo che
giro per questi tre metri quadrati di stazione e giuro che mia zia
non c’era» mi difesi
«Hai già provato al bar?»
Lo guardai attonita «Ho dimenticato il bar» conclusi
«Allora vieni con me, ti offro un caffè»
Lo seguii, tutto sommato non era stato così difficile cono-
scere l’uomo più bello che avessi mai visto, se l’avessi rac-
contato alle mie amiche non ci avrebbero creduto!
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